Il panorama televisivo attuale è invaso da una sovrabbondanza di contenuti che spingono l’intelligenza artificiale in ogni angolo della narrazione, spesso con risultati più frustranti che affascinanti. In questo mare di “IA mania”, è difficile che una proposta davvero innovativa riesca a conquistare il pubblico. Eppure, proprio in questo contesto, arriva la proposta intrigante di Apple TV+ con Murderbot, una serie che promette di regalarci un’esperienza completamente nuova, grazie a un protagonista inusuale: un robot senziente dalle problematiche fin troppo umane.
The Murderbot Diaries, la serie di libri di Martha Wells da cui è tratta la serie, ha conquistato molti lettori grazie alla sua visione un po’ sopra le righe di un’intelligenza artificiale che, invece di essere il perfetto strumento di oppressione, si ritrova alle prese con i dilemmi esistenziali che più che robotizzati sembrano molto umani. Protagonista assoluto è Murderbot, un “SecUnit” progettato per garantire la sicurezza, ma che si ribella alla sua condizione di servitù, dedicandosi a una passione singolare: guardare media. Mentre si trova ad affrontare missioni pericolose, diventa via via sempre più consapevole di sé, sviluppando legami emotivi con gli esseri umani che lo circondano, un processo che lo mette in conflitto con il proprio programma.
Nel ruolo di Murderbot troviamo Alexander Skarsgård, un attore che si conferma capace di adattarsi a ruoli complessi, tanto fisicamente che emotivamente. La sua espressione leggermente turbata, quasi esausta, promette di essere uno degli aspetti più affascinanti della serie, tanto più che il personaggio è tormentato da un conflitto interno: desidera ardentemente l’indipendenza ma è costretto a nascondere il suo libero arbitrio per completare pericolosi incarichi. Quello che potrebbe sembrare un arido scenario di pura azione sci-fi, si trasforma così in una commedia thriller che esplora la solitudine, la noia e l’umanità stessa, attraverso gli occhi di una macchina che non sa bene come relazionarsi con le sue emozioni.
Insieme a Skarsgård, il cast di Murderbot include nomi come David Dastmalchian, Noma Dumezweni, Sabrina Wu, Akshay Khanna, Tattiawna Jones e Tamara Podemski, ognuno dei quali contribuisce a creare un mondo ricco di sfumature, dove le macchine e gli esseri umani si mescolano e si influenzano a vicenda in modi inaspettati. La serie è diretta e prodotta dai fratelli Chris e Paul Weitz, noti per il loro lavoro in About a Boy e Mozart in the Jungle, un ulteriore elemento che lascia presagire una narrazione profonda, ma con il giusto equilibrio di ironia e leggerezza.
Le riprese della serie sono cominciate nel marzo 2024 a Toronto, e l’uscita ufficiale su Apple TV+ è prevista per il 16 maggio 2025, con i primi due episodi disponibili subito. La stagione si comporrà di dieci episodi, con un nuovo episodio rilasciato ogni venerdì fino al finale, previsto per l’11 luglio.
La trama stessa offre spunti di riflessione importanti sulla natura della solitudine e dell’autosufficienza. Murderbot, purtroppo costretto a compiere azioni che non desidera, si rifugia in un’attività che, paradossalmente, lo umanizza: guardare soap opera futuristiche. In fondo, chi non si è mai sentito come Murderbot, desideroso di fuggire dalle incombenze quotidiane per trovare un po’ di pace in una visione che, pur se futile, sa offrire una via di fuga dalla realtà? Il robot che non vuole altro che essere lasciato in pace a guardare la TV è un’immagine che, alla fine, parla profondamente a tutti noi.
La serie promette di essere un’esperienza interessante, capace di mescolare sapientemente sci-fi, thriller e umorismo in un contesto che non è solo futuristico, ma anche sorprendentemente vicino al nostro presente. Proprio come il suo protagonista, Murderbot sembra voler dire una cosa sola: lasciateci stare a fare quello che vogliamo, perché a volte, essere umani significa anche accettare la propria vulnerabilità.
L’articolo Murderbot: La Sci-Fi che Rende l’IA Umana, con Alexander Skarsgård protagonista su Apple TV+ proviene da CorriereNerd.it.