La saga legale tra TikTok e il governo degli Stati Uniti ha preso una piega inaspettata e paradossale, creando scenari che sembrano usciti direttamente da un racconto di fantascienza. Il 19 gennaio 2025, senza un accordo che permettesse la vendita della divisione statunitense della popolare piattaforma cinese, il bando di TikTok negli USA è diventato una realtà concreta e inesorabile, colpendo milioni di utenti. La disputa legale, che si è sviluppata nel corso di mesi e ha visto coinvolti attori politici e aziendali di primissimo piano, ha avuto conseguenze che vanno ben oltre la politica e la sicurezza nazionale.
Il contesto di questa battaglia legale è complesso e si intreccia con le preoccupazioni americane riguardo alla sicurezza dei dati degli utenti e alla possibile influenza del governo cinese su una delle piattaforme social più utilizzate al mondo. Nonostante gli sforzi di TikTok, tra cui la proposta del “Project Texas”, finalizzata a garantire la protezione dei dati in un ambiente separato e sicuro all’interno degli Stati Uniti, il governo americano ha continuato a non essere convinto. La situazione è diventata ancora più intricata con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, che ha dato nuova energia alla disputa legale.
Il presidente, infatti, ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di un fondo sovrano nazionale, una mossa che ha sollevato molte speculazioni riguardo alla possibilità di utilizzare questo fondo per acquisire direttamente TikTok. Trump ha sottolineato l’interesse di diverse aziende, tra cui Microsoft, Oracle e Perplexity AI, che si sono dichiarate pronte a rilevare la divisione americana della piattaforma. Persino l’imprenditore canadese Kevin O’Leary e lo YouTuber Jimmy Donaldson, noto come MrBeast, sono stati nominati tra i potenziali acquirenti. Nonostante ciò, Trump ha dato a ByteDance, l’azienda cinese proprietaria di TikTok, più tempo per trovare un acquirente, con una proroga di 75 giorni per la cessione della piattaforma.
Una delle dichiarazioni più interessanti di Trump è stata la sua affermazione riguardo alle “guerre di offerte”, in cui si è mostrato ottimista, suggerendo che la concorrenza avrebbe potuto portare a un buon affare per l’acquisizione di TikTok, creando posti di lavoro e migliorando la sicurezza della piattaforma. Se non fosse stato raggiunto un accordo, però, il social network sarebbe stato destinato a chiudere.
Mentre il futuro di TikTok negli Stati Uniti continua a rimanere incerto, si è verificato un fenomeno curioso e inaspettato: la nascita di un mercato parallelo online, alimentato dalla difficoltà di scaricare l’app dai tradizionali app store. Con il divieto di TikTok sugli store ufficiali, alcuni utenti hanno trovato un modo alternativo per accedere alla piattaforma: acquistando iPhone usati con l’app già preinstallata. Su eBay sono apparsi circa 27.000 annunci per iPhone con TikTok preinstallato, alcuni dei quali sono stati venduti a prezzi da capogiro. I costi per un singolo dispositivo sono arrivati a toccare vette impressionanti, con alcuni modelli che sono stati venduti fino a un milione di dollari, a testimonianza di come la domanda per l’app sia rimasta forte, nonostante il blocco ufficiale.
Il fenomeno ha suscitato molta curiosità, con i prezzi dei dispositivi che hanno visto un’impennata vertiginosa. Alcuni iPhone usati con TikTok preinstallato sono stati venduti per cifre che sfiorano i 21.000 dollari, mentre altri dispositivi hanno raggiunto valori incredibili. Questo mercato parallelo non è solo un esempio di come l’ingegno umano possa adattarsi a situazioni impreviste, ma anche una dimostrazione di come la scarsità e il desiderio di accedere a un’app popolare possano generare mercati secondari inaspettati, alimentati dalla speculazione e dal desiderio di aggirare i divieti imposti.
La situazione mette in evidenza un paradosso interessante: mentre gli utenti Android possono facilmente scaricare TikTok da fonti alternative, i possessori di iPhone sono stati costretti a ricorrere a soluzioni come quelle offerte dal mercato di eBay, dove l’app è già preinstallata su dispositivi usati. L’installazione di TikTok su iPhone tramite canali non ufficiali è complessa e rischiosa, a causa della rigorosa politica di Apple contro l’installazione di app provenienti da fonti non ufficiali. Questo ha alimentato una domanda per iPhone con TikTok già caricato, rendendo questi dispositivi un bene raro e ambito, con prezzi che sfiorano l’assurdo.
La guerra legale tra TikTok e il governo degli Stati Uniti ha avuto ripercussioni che vanno ben oltre la politica e la sicurezza dei dati. Mentre il futuro della piattaforma rimane in bilico, il mercato online ha trovato nuove vie per soddisfare la domanda di TikTok, creando situazioni inaspettate che riflettono l’adattabilità dell’ingegno umano di fronte alle sfide imposte dal cambiamento tecnologico e politico. La saga di TikTok potrebbe non finire qui, ma sicuramente continuerà a generare sviluppi sorprendenti e, forse, nuove forme di commercio online.
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