Ascendance of a Bookworm: Un’Interpretazione Personale sull’Anime che Rinnova l’Isekai

Ascendance of a Bookworm: Un’Interpretazione Personale sull’Anime che Rinnova l’Isekai

“Ascendance of a Bookworm” (Honzuki no Gekokujou) è uno degli anime che più mi ha colpito in questi ultimi anni, e l’adattamento animato dell’opera di Miya Kazuki ha portato alla luce una trama che, seppur con qualche difetto, merita senza dubbio l’attenzione degli appassionati di isekai. La storia di Myne, una giovane ragazza reincarnata in un mondo medievale dove i libri sono rari e riservati solo ai ricchi, non si limita a seguire il consueto schema degli isekai, ma si evolve in un racconto che esplora i sogni, le difficoltà e le lotte di una protagonista determinata a raggiungere il suo obiettivo: leggere, senza limiti.

Trama e sviluppo

La trama di “Ascendance of a Bookworm” è, fin dal principio, avvincente: la protagonista, Urano Motosu, una bibliotecaria appassionata nella sua vita precedente, si reincarna nel corpo di Myne, una bambina di cinque anni con una salute fragile, in un mondo in cui i libri sono un lusso esclusivo della nobiltà. La sua determinazione a leggere di nuovo libri, nonostante le difficoltà, è il cuore pulsante di questa storia. Myne non si arrende mai, e la sua astuzia e ingegno la portano a creare i propri libri, lottando contro le limitazioni sociali e culturali del suo nuovo mondo.

La prima stagione si concentra principalmente sulla creazione di questi libri, mostrando la crescita di Myne in un mondo che sembra volerle impedire di realizzare il suo sogno. Le sue battaglie quotidiane per sopravvivere e per soddisfare il suo desiderio di lettura sono affascinanti e trasmettono un messaggio profondo sulla perseveranza. La protagonista è l’antitesi degli eroi tradizionali degli isekai: non è potente, né dotata di abilità speciali, ma è mossa da una passione che trascende la sua condizione fisica.

Tuttavia, la trama non rimane prigioniera del suo stesso fascino. Nella seconda metà della stagione, l’introduzione del tempio e l’intensificarsi degli intrighi politici danno un respiro diverso alla storia, ma purtroppo il ritmo si fa meno incisivo, e alcuni degli elementi che avevano fatto brillare la serie – come i personaggi secondari e la loro interazione con Myne – vengono meno. Questo rallentamento, purtroppo, appiattisce un po’ l’esperienza, facendola perdere di incisività.

Personaggi e dinamiche

Myne, seppur un personaggio estremamente interessante, a volte risulta un po’ frustrante. La sua mente da adulta, che si riflette nei suoi ragionamenti, si scontra con il corpo fragile di una bambina, e, a volte, questo contrasto diventa eccessivo. Nonostante abbia avuto una vita precedente come adulta, il suo comportamento infantile e la sua visione idealizzata del mondo possono risultare irritanti, soprattutto quando il suo pensiero diventa troppo semplicistico per una persona della sua esperienza. Il suo potenziale, insomma, non viene sempre sfruttato al massimo.

Al contrario, i personaggi secondari sono uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente nella prima parte della stagione, ma la loro assenza nella seconda metà ha ridotto il coinvolgimento emotivo che riuscivano a creare. La sostituzione di alcuni di essi non ha avuto lo stesso impatto, e si è persa una parte importante della magia della serie.

Un isekai atipico

Dove “Ascendance of a Bookworm” brilla davvero è nella sua originalità. In un genere in cui i protagonisti sono spesso esseri superpotenti o in grado di salvare il mondo, Myne è una giovane ragazza malata, fragile e con poche risorse. La sua lotta per avere accesso ai libri, la sua perseveranza nell’affrontare una società che la discrimina per la sua condizione, è un messaggio potente e, in molti aspetti, commovente. La trama non si concentra tanto sulle avventure, quanto sui sentimenti di Myne, sul suo bisogno di cultura, sulla solitudine che la accompagna, e sull’impossibilità di realizzare il suo sogno in un mondo che non le permette di farlo liberamente. È un racconto delicato che punta a esplorare l’emozione, la lotta interiore, la crescita personale.

In un panorama di isekai che si caratterizzano per combattimenti e magie, questo anime si distingue nettamente per la sua tranquillità, la sua dolcezza, ma anche per il suo coraggio nel trattare temi come la disuguaglianza sociale, il potere della conoscenza e l’importanza della lettura. La storia è riflessiva, lenta, ma estremamente coinvolgente per chi è alla ricerca di una narrativa più introspettiva e lontana dai canoni tradizionali del genere.

Aspetti tecnici

Dal punto di vista tecnico, “Ascendance of a Bookworm” si presenta con una qualità grafica elevata, con animazioni fluide e ben curate. Le scene, seppur non particolarmente spettacolari, sono sempre molto accurate nel trasmettere l’atmosfera di un mondo medievale, quasi fiabesco, ma purtroppo, la ripetitività dei paesaggi e delle scene potrebbe far sembrare l’anime a tratti un po’ monotono.

Anche la parte audio merita una menzione speciale: le musiche, pur non essendo eccessivamente invasive, si inseriscono perfettamente nella narrazione, enfatizzando il tono malinconico e determinato della storia. Le sigle di apertura e chiusura sono piacevoli, ma non particolarmente memorabili.

In definitiva, “Ascendance of a Bookworm” è un anime che ha il potenziale per affascinare chi cerca qualcosa di diverso nel vasto mare degli isekai. La protagonista non è una figura eroica invincibile, ma una ragazza che affronta il mondo con il suo spirito indomito e la sua passione per la lettura. Seppur con alcune flessioni nella narrazione, l’anime riesce a raccontare una storia dolce, ma anche forte, che merita di essere vissuta. È un’opera che non è destinata a tutti, soprattutto a chi cerca azione e combattimenti. Ma per chi ama una storia che punta sui sentimenti e sull’introspezione, “Ascendance of a Bookworm” è un viaggio che vale la pena intraprendere. Non è indimenticabile, ma rimane comunque una piacevole scoperta.

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